Non serve un hastag se non #insieme

Non serve un hastag se non #insieme

#nonserveunhashtag per dire quanto sia complicato trovare le parole oggi per confezionare un messaggio che, partendo dalla preoccupazione che ci accomuna tutti, sappia farvi sentire la nostra vicinanza che vuole mettere insieme un presente da imparare e un futuro da immaginare:
#nonserveunhashtag per sapere quanto sia facile o difficile, a seconda dei momenti, restare a casa, trovare nuovi modi di stare insieme, lavorare diversamente, non far tremare la speranza.

#nonserveunhashtag per esprimere il perché continuiamo ad esserci, a non tirarci indietro, ad accompagnare associazioni, aziende, imprese sociali e organizzazioni di volontariato impaurite ma instancabili, che hanno creduto in Mission Continuity: “Abbiamo imparato con modestia e investimenti a conoscere ognuno di voi, senza pretendere di applicare solo le teorie e l’esperienza, ma misurandoci ogni volta su desideri e limiti, aspettative e opportunità, accettando di condividere sfide di innovazione e di crescita: compagni di viaggio noi, i nostri clienti e i nostri partner in work per un obiettivo comune, guardare avanti, nel rispetto delle reciproche finalità e competenze.” 

Abbiamo imparato e lo stiamo imparando ancora oggi, in cui siamo chiamati a confrontarci con una sfida globale in cui la cooperazione, il dialogo, il legame, saranno vitali, tra chi produce, chi vende, chi consuma, chi cura, chi governa e chi aiuta, tra profit e non profit. E allora forse un #hashtag serve per affrontare il nostro presente e il nostro domani: #INSIEME.

#INSIEME a voi comunicheremo le storie di tutte quelle realtà che sono in prima linea per aiutare nonostante il reale pericolo quotidiano;

#INSIEME troveremo le risorse per sognare in grande, per continuare a fare impresa sociale, per diffondere cultura, coltivare solidarietà, affermare il primato della cura.

#INSIEME potremo allora confermare quello che è il mio “motto” da quando ho fondato Mission Continuity:

Il nostro oggi e il nostro futuro è in questa storia e nelle nostre competenze.

Paola Palmerini